Monday, 5 October 2009

in ginocchio

lo sentivo da un pò, conosciuto su (…) ed è venuto a Roma per lavoro qualche giorno fa… ci siamo incontrati nella hall dell’hotel dove alloggiava. mi ha offerto da bere e abbiamo iniziato a parlare. un switch… ma con me sarebbe stato dominante… solo dominante. un bel tipo, poco più grande di me, affascinante e molto sicuro di sè. dopo un pò siamo saliti in camera e appena entrati mi ha ordinato di spogliarmi completamente nuda. mi ha tenuta in piedi per una mezz’ora, mi osservava e mi faceva un sacco di domande, alcune molto intime… talvolta mi girava intorno e io smettevo di parlare così mi sollecitava a farlo… e la mia voce era sempre più sottile e ansimante.. poi ha sorriso e mi ha ordinato di inginocchiarmi, davanti ad un tavolinetto… ha preso un foglio e una penna e me li ha messi davanti. mi ha ordinato di restare in ginocchio, con le cosce ben divarivate. e mi ha chiesto cos’ero… non sapevo cosa rispondere… gli ho detto “sono la tua schiava” ma lui mi ha detto che avevo sbagliato risposta… così gli ho detto “sono la tua troia”… e mi ha accarezzato la testa, dall’alto… e mi ha ordinato di scrivere sul foglio “sono una troia” e di dirlo ad alta voce ogni volta, contando… da 1 a 50. ed ho iniziato a scriverlo e ogni volta contavo e lo dicevo ad alta voce… arrivata a 20 ero eccitatissima, mi sentivo completamente bagnata e se avesse voluto avrebbe potuto farmi di tutto… davvero di tutto… continuavo a scrivere e a dire “sono una troia”… fino alla fine, fino a 50. non so quanto tempo sia trascorso… più andavo avanti più rallentavo. e arrivata a 40 gli ho detto, più per eccitazione che altro… “se dovesse entrare qualcuno e vedermi così…” e lui mi ha risposto “e allora? lo sanno tutti che sei una troia”, “lo sanno… hai la tipica faccia da troia” così ha detto… e io ho risposto che era vero, lo sanno tutti che sono una troia… tutti. poi quando ho finito mi ha chiesto una cosa che mi ha eccitato da morire “dove hai imparato a contare, al canile o al bordello dove lavoravi?”. io non sapevo cosa dire, non sapevo se rispondere… ed esitavo, immaginando entrambe le scene. mi immaginavo a 4 zampe, con il collare, in un canile… in una gabbia. e mi immaginavo in un bordello… come una puttana. e non sapevo… poi lui ha insistito, mi ha detto di dargli una risposta e così… ho detto quella che sul momento mi sembrava meno umiliante, ho detto “al bordello… ho imparato a contare al bordello”… e non aspettavo altro che le sue mani addosso… ma non mi sfiorava… io lo guardavo ansimando… stavo quasi per avere un orgasmo senza essere nemmeno sfiorata… finchè lui non si è seduto sulla poltrona e mi ha detto “adesso toccati, toccati come si deve…”… e sempre in ginocchio ho iniziato a masturbarmi… credo nemmeno per 1 minuto… ero così bagnata che le mie dita scivolavano da tutte le parti… neanche 1 minuto prima di venire… speravo in altro… ma lui mi ha ordinato di alzarmi e rivestirmi… e mi ha detto che potevo andare… così… senza darmi altro.

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